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Uno degli atteggiamenti che contraddistingue il programmatore junior è la tendenza a comunicare la chiusura del proprio task con troppa fretta: “boss, HO FATTO”. Poi abbiamo PR che non compilano, code reviews inquietanti, codice non coperto da test, e tutto il peggio che può portare all’incubo dei progetti: le rilavorazioni.

Dopo 2 o 3 consegne errate il Tech Lead ti etichetterà come junior incurabile, e la tua carriera sarà una lunga e faticosa salita (o una breve discesa verso il centro per l’impiego).

Quindi, qual è il segreto che solo i veri dev padroneggiano?

La Definition of Done (DoD) rappresenta uno dei pilastri fondamentali nella gestione di progetti software, specialmente in quelli che adottano metodologie agili come Scrum o Kanban. Questo concetto funge da criterio di accettazione che un team segue per considerare un’attività completata, assicurando così che tutte le parti interessate abbiano una comprensione comune di cosa significhi “finito” in contesti specifici del progetto.

La DoD aiuta a prevenire l’incomprensione e riduce il rischio di slittamenti nella timeline del progetto dovuti a lavori incompleti o non conformi alle aspettative.

DoD meme

Una DoD efficace comprende una serie di requisiti e standard che devono essere soddisfatti prima che un incremento di prodotto possa essere considerato completo. Questi requisiti possono includere aspetti come il superamento di test specifici, la conformità a standard di codice, l’integrazione e la compatibilità con altri componenti del sistema, e la completa documentazione del lavoro svolto. La chiarezza e la specificità sono cruciali; una DoD vaga o generica può portare a interpretazioni soggettive, che a loro volta possono causare ritardi e frustrazioni all’interno del team.

Un elemento chiave per un’applicazione efficace della DoD è la sua integrazione nel ciclo di vita dello sviluppo del prodotto. Essa deve essere discussa e definita collaborativamente all’inizio del progetto e rivista regolarmente per assicurare che rimanga rilevante e utile man mano che il progetto evolve. Questo processo collaborativo non solo aumenta la probabilità che la DoD sia rispettata, ma rafforza anche il senso di proprietà e responsabilità tra i membri del team.

L’impatto di una DoD ben definita è profondo. In primo luogo, migliora la qualità del prodotto finale poiché ogni incremento è verificato contro standard rigorosi prima di essere considerato completo. In secondo luogo, migliora la comunicazione e le aspettative tra i vari stakeholder, dal team di sviluppo, al management, fino al cliente, garantendo che tutti siano allineati con gli obiettivi del progetto e con i criteri di accettazione del prodotto. Infine, la DoD può giocare un ruolo decisivo nella gestione del tempo e delle risorse, evitando il lavoro non necessario e concentrando gli sforzi là dove sono più necessari.

Errori Comuni

L’implementazione della Definition of Done (DoD) può presentare sfide significative, e gli errori in questa fase sono comuni anche tra team esperti. Uno degli errori più frequenti è l’ambiguità nella definizione della DoD. Una DoD che lascia spazio a interpretazioni multiple può portare a discrepanze tra ciò che il team di sviluppo considera completato e le aspettative dei clienti o degli stakeholder. Per esempio, se la DoD afferma che il codice deve essere “sufficientemente testato” senza specificare cosa significa in termini di copertura del test o quali tipi di test devono essere passati, i membri del team possono avere opinioni diverse su quando un’attività è effettivamente finita. Questo può risultare in un prodotto che viene spostato nelle fasi successive dello sviluppo o rilasciato con difetti non riconosciuti, compromettendo la qualità e la fiducia del cliente.

Un altro problema comune è la mancata inclusione di tutti gli aspetti rilevanti nel definire la DoD. A volte, per semplicità o per mancanza di esperienza, team possono trascurare di includere elementi critici come la sicurezza, l’usabilità o la conformità normativa nella loro DoD. Ciò può portare a rilasci di prodotto che, pur soddisfacendo i criteri tecnici, falliscono nel rispetto di standard legali o di mercato, esponendo l’organizzazione a rischi legali o a danni reputazionali.

La revisione insufficiente della DoD nel corso del progetto è un altro errore frequente. Man mano che un progetto progredisce, le condizioni possono cambiare: nuove tecnologie emergono, gli obiettivi di business si evolvono e le esigenze del cliente possono variare. Una DoD che non viene aggiornata per riflettere questi cambiamenti può diventare obsoleta, rendendo il lavoro svolto inadeguato per le esigenze attuali. È fondamentale che i team rivedano e aggiornino la loro DoD regolarmente, idealmente in corrispondenza delle revisioni sprint o ad altri intervalli regolari nel processo di sviluppo.

Infine, la mancanza di coinvolgimento di tutti i membri del team e degli stakeholder nella definizione della DoD può limitare la sua efficacia. Ogni membro del team, dallo sviluppatore al tester, al manager di prodotto, dovrebbe avere voce in capitolo nella creazione della DoD. Questo assicura che la DoD sia completa, realistica e universalmente accettata. Inoltre, coinvolgere i clienti o gli utenti finali nella definizione di alcuni aspetti della DoD può aumentare significativamente la probabilità che il prodotto finale soddisfi o superi le loro aspettative.

Riconoscendo e affrontando questi errori comuni, i team possono migliorare notevolmente la precisione e l’affidabilità della loro DoD, riducendo così il rischio di “figure di m***a” e incrementando la soddisfazione del cliente e la qualità del prodotto finale.

Integrazione della DoD nel processo agile

L’adozione di metodologie agili come Scrum o Kanban richiede un’integrazione accurata e consapevole della Definition of Done (DoD) nel flusso di lavoro del team. In un contesto agile, la DoD non è solo una checklist di completamento, ma un elemento vitale che guida il processo iterativo e incrementale tipico di queste metodologie. Essere agili significa adattarsi ai cambiamenti rapidamente, e la DoD deve riflettere questa flessibilità pur mantenendo standard elevati di qualità e completezza.

In un ambiente agile, la DoD aiuta a stabilire chiare basi per la revisione e l’accettazione di ogni incremento del prodotto. Ad esempio, durante gli sprint in Scrum, la DoD fornisce ai team una guida concreta su cosa deve essere conseguito per considerare “completate” le user stories. Questo non solo assicura che ogni funzionalità rilasciata sia pronta per il passaggio successivo, ma facilita anche la pianificazione e l’implementazione di test continui, revisioni di codice e altre attività di QA che sono essenziali per il mantenimento della qualità del prodotto.

Una sfida nell’integrazione della DoD in processi agili è garantire che essa sia adeguatamente personalizzata e scalabile in base alle dimensioni e alle esigenze del team. Un team piccolo potrebbe avere una DoD relativamente semplice, mentre un team più grande o un progetto che coinvolge più parti interessate potrebbe richiedere una DoD più complessa e dettagliata. La personalizzazione della DoD è cruciale; essa deve essere adattata per riflettere le specificità del progetto, come la tecnologia utilizzata, la natura del prodotto e le esigenze del cliente. Questa personalizzazione assicura che la DoD sia sempre rilevante e utile per il team, evitando il rischio di diventare un documento statico e ignorato.

Integrare efficacemente la DoD in un ambiente agile richiede un approccio dinamico e collaborativo. Essa non solo definisce i criteri di completezza, ma funge da strumento di allineamento e qualità che supporta il team nel consegnare prodotti che soddisfino pienamente le aspettative dei clienti. L’efficacia della DoD in contesti agili dipende dalla sua capacità di adattarsi ed evolversi insieme al progetto, garantendo che ogni iterazione contribuisca positivamente al successo complessivo del prodotto.

Best Practices e Strumenti per la DoD

Un’implementazione efficace della DoD inizia con la definizione chiara e dettagliata dei criteri. Questo può includere checklist specifiche, criteri di accettazione definiti per le user stories, e parametri di qualità misurabili come percentuali di copertura dei test, metriche di performance e standard di sicurezza. Strumenti come JIRA, Trello o Asana possono essere utilizzati per integrare questi criteri direttamente nei task del progetto, permettendo ai team di verificare in tempo reale lo stato di completamento rispetto alla DoD durante il ciclo di sviluppo.

DoD

Immagine tratta da www.community.atlassian.com

L’uso di Continuous Integration (CI) e Continuous Delivery (CD) gioca un ruolo fondamentale nella verifica della DoD. Configurando pipeline di CI/CD che includano fasi di build, test automatici, e deployment condizionali basati sul soddisfacimento della DoD, i team possono ridurre drasticamente gli errori umani e migliorare la qualità del rilascio. Queste pipeline assicurano che solo il codice che passa tutti i test e soddisfa tutti i criteri della DoD venga promosso nei successivi ambienti di stage o produzione, garantendo così che ogni rilascio mantenga un alto standard di qualità.

Oltre agli strumenti tecnologici, le revisioni regolari e le sessioni di retrospettiva sono essenziali per mantenere la DoD rilevante e efficace. Durante queste sessioni, i team possono discutere le sfide incontrate, condividere lezioni apprese e proporre modifiche alla DoD per riflettere meglio le realtà del progetto e le esigenze in evoluzione. Questo approccio collaborativo non solo migliora la DoD stessa, ma rafforza anche la coesione del team e l’allineamento degli obiettivi.

Il mantenimento e la verifica efficace della DoD richiedono un mix di strumenti tecnologici avanzati e pratiche gestionali solide. Adottando un approccio sistematico e facendo uso di tecnologie appropriate, i team possono garantire che ogni componente del prodotto non solo rispetti i criteri di “finito”, ma contribuisca anche a un prodotto finale di alta qualità che soddisfi o superi le aspettative dei clienti. La DoD, pertanto, diventa non solo una linea guida, ma un pilastro centrale nella cultura di qualità di un’organizzazione agile.